mercoledì 19 dicembre 2007



ecco il lavoro realizzato dal nostro gruppo!!!

sabato 17 novembre 2007

"le mie parole sono sassi,precisi aguzzi pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese,sono nuvole sospese..." S.Bersani

venerdì 16 novembre 2007

Scontri a Roma: una domenica infuocata



Non sembra che si tratti di Roma, anzi appare una città lontanissima, in cui si assiste ad una sequenza di scene surreali e paurose. Parliamo degli scontri dell'undici novembre, in cui gli ultrà hanno assaltato le caserme delle forze dell'ordine. Allora ci si chiede quale sia il senso del calcio, ci si chiede se abbia ancora un senso. Il video scelto riguarda il servizio mandato in onda da Rai Sport: una serie di immagini ed inquadrature che mostrano la strada, gli incendi, la furia di un'incomprensibile forza violenta. La stessa corrente brutale che ha offeso la dignità di una città e di tutta una nazione che ama il calcio, che ce l'ha nel sangue, ormai una vera tradizione. Ma perchè accade questo? In una giornata abbiamo assistito alla morte di Gabriele Sandri, con il coinvolgimento di un poliziotto, presso un autogrill ad Arezzo, non si capisce per quale ragione e forse non c'è; ma a ciò si sono aggiunti gli scontri a Roma. E' sembrata una giornata infinita in cui tutti ci siamo chiesti quale fosse il motivo e quale sia l'ideologia che si è perseguita. E' stata realizzata una comunicazione, attraverso servizi ed immagini, che ha consentito di vedere che cosa è accaduto, che ha reso possibile condividere momento per momento la tristezza di ciò che gli ultrà stavano combinando. Eppure, grazie ai media, si è concesso a tutti di vedere in diretta, addirittura prima di coloro che vivono a Roma, tali scontri. Questo potrebbe rappresentare il lato positivo di un evento così tragico: una condivisione che abbatte distanze spazio-temporali e che ci fa sentire cittadini di uno stesso mondo, anche per motivi che purtroppo ci avvicinano alla non-razionalità dell'uomo.

mercoledì 14 novembre 2007

allarme romeni




Cercare di accettare realtà completamente diverse, oggi come oggi, sembra davvero difficoltoso. Roma è una città in cui si respirano culture completamente differenti, in cui l'eternità si allaccia al presente. Tutto in questa città ci fa pensare ad un abbraccio di lingue che cercano di integrarsi. Accettazione ed integrazione sembrano termini con i quali si deve fare i conti, volontariamente o involontariamente. Il video, in pochi secondi, mostra un gruppo di rom che camminano per le strade. Si riconoscono dai tratti fisici, dall'abbigliamento; sembrano spesso così lontani dal mondo occidentale eppure sono così vicini. Vivono spostandosi dalle periferie al centro, chiedono elemosina, sono insistenti, spesso rubano.
Occorre anche precisare che sarebbe ingiusto generalizzare, è pur vero però che le istituzioni dovrebbero prima di tutto prevenire e non adoperarsi solo dopo che le situazioni e le cronache diventano gravi ed irrecuperabili, come nel recente caso di Tor di Quinto.

venerdì 26 ottobre 2007

global local



L'idea di poter definire la differenza tra una realtà locale che fosse più vicina alla dimensione occidenale, con un livello di globalizzazione che si compone di soggetti diversi tra di loro. Una differenza racchiusa in un unico termine "multietnico", una parola che ha in sè il senso dell'essere cittadini del mondo. E' l'esempio concreto lo ritroviamo a Roma, in una scuola multietnica che fa coesistere bambini che provengono da diverse parti del mondo, che si trovano a convivere. E' l'effetto della globalizzazione; la potenzialità di unire lingue, tradizioni e stili di vita ci fa riflettere sulla possibilità di accettare l'altro, colui che proviene da mondi diversi. Non ci si ferma all'accettazione, si osserva anche la possibilità di integrazione che richiede uno sforzo da parte di tutti, oltre che una formazione. Occorre avere la percezione che, oggi più che mai, bisogna fare i conti con il mondo che ci circonda, cioè con la presenza di una realtà che dieci anni fa contava 70 mila gli studenti con cittadinanza non italiana, oggi la percentuale è del 5.6, su tutta la popolazione scolastica.

sabato 20 ottobre 2007

Cogne, il mio parere



Negli ultimi giorni è tornata in scena la storia di Annamaria Franzoni. Ma forse dovrei dire la storia del piccolo Samuele. Quante volte è risuonato questo nome, quante volte si è ripetuta la sua uccisione, tante, forse troppe. La gente che fa la fila di fronte l'aula del tribunale di Torino; una sorta di reality, in cui si cerca di scrutare le ultime news, per avere la possibilità di vivere la diretta dell'evento. Ora la sentenza di condanna per la madre proclama la sua colpevolezza (16 anni); motivazione: 'conflitto interiore'. Forse si è chiuso il sipario su questo massacro? Non si sa...Staremo a vedere!

Myanmar:



Quando ci si trova proiettati di fronte a certe immagini, ci si pongono tante domande. Una folla, un uomo, e l'occhio della telecamera che riprende. Sono questi i protagonisti dello sconcertante video. Lo spettatore che vede, che si informa ha avuto la consapevolezza di quello che è successo in quei territori. Eppure il regime non voleva mostrare, eliminare la possibilità di osservare quelle atrocità impedendo ai mass media di riprendere e raccontare. Oscurando così la storia di un paese e coprendo gli occhi al resto del mondo.

Valeria Raffaele

la possibilità di rendersi 'pubblici'...di vedere una parte di se stessi pubblicata sul web, è un elemento nuovo che appassiona e mette a confronto mondi differenti: da una parte se stessi dall'altra il mondo.